GZ TOKYO ROPPONGI e il suo nuovo studio di post produzione 4K e HDR

News | 01/09/2017 | Internazionale, Produzioni | 1 commento

Zaxx, la casa di post produzione con base a Nagoya e Tokyo, ha installato una serie di prodotti Blackmagic, tra cui DaVinci Resolve Studio, Teranex AV, Universal Videohub, e Smart Videohub, nel suo nuovo studio 4K e HDR, GZ TOKYO ROPPONGI. Zaxx è una casa di post produzione con base a Nagoya, in Giappone, e una sede a Tokyo. Comprende un reparto dedicato alle riprese, e offre un servizio completo di produzione di film, inclusi gestione dati, montaggio, correzione colore, computer grafica, e design del suono. Recentemente Zaxx ha inaugurato un secondo studio a Tokyo: GZ TOKYO ROPPONGI.

GZ TOKYO ROPPONGI è stato progettato per accogliere un flusso di lavoro di post in 4K e HDR, che Zaxx ha voluto incentrare su DaVinci Resolve Studio per i sistemi Linux e Windows. La suite Linux è abbinata al pannello DaVinci Resolve Advanced Panel per la correzione colore, mentre le versioni Windows sono dedicate al montaggio online. I contenuti multimediali di ciascuna suite sono gestiti da Smart Videohub 40×40 mediante i pannelli SmartControl.

“Nello studio di Aoyama, a Tokyo, abbiamo già usato un sistema DaVinci Resolve, ma è basato su Mac. A fronte del numero crescente di camere 4K impiegate per i progetti, sentivamo il bisogno di adottare un sistema più potente e compatibile con l’HDR. Di qui la scelta di installare Resolve su Linux. Offre una maggiore scalabilità, quindi anche presenza di risoluzioni più alte, riusciamo ad essere comunque molto flessibili”, afferma Kazuhiko Sato, direttore generale di Zaxx.

“Nell’altro studio abbiamo già lavorato anche con il pannello Advanced Panel perciò eravamo consapevoli delle sue ottime prestazioni. Spesso ci siamo rivolti a coloristi esterni o freelance per completare i nostri progetti, per cui volevamo installare l’Advanced Panel nel nuovo studio per offrire loro un ambiente di lavoro familiare. Per quanto riguarda Davinci Resolve su Windows, lo sfruttiamo per il ritocco finale al colore in HDR durante l’editing online, senza dover spostare il progetto su una suite di correzione all’ultimo momento”, spiega Shin Hasegawa, operatore DIT/colorista alla Zaxx.

La sala tecnica del nuovo studio include anche una serie di altri dispositivi Blackmagic, tra cui Teranex AV, Smart Videohub 40×40, Universal Videohub 72, Videohub Smart Control, Videohub Master Control, tre SmartScope Duo, e diversi UltraStudio Express e Mini Converter.

“Sapevamo quanto Universal Videohub sia affidabile perché lo avevamo già usato in un altro studio, così lo abbiamo installato anche in quello nuovo. Lo usiamo per gestire i feed HD, mentre Smart Videohub si occupa dei feed 4K. In totale abbiamo nove suite, e grazie a Blackmagic siamo riusciti a mettere su una sala tecnica davvero compatta e facile da usare”, rivela Sato.

Zaxx ha allestito una postazione DIT 4K, anch’essa firmata Blackmagic. La postazione integra uno switcher ATEM 1 M/E Production Studio 4K, HyperDeck Studio Pro per la registrazione e la riproduzione, il router Smart Videohub 12×12, Smart Videohub CleanSwitch, Teranex AV, DaVinci Resolve Studio, e UltraStudio 4K per l’acquisizione dei feed esterni.

“Volevamo realizzare una postazione DIT compatibile con il 4K, ragion per cui abbiamo scelto Blackmagic. Lo switcher ATEM consente la composizione in tempo reale sul set, e la sovrapposizione delle immagini per verificare le angolazioni delle camere. Inoltre ci permette di aggiungere sottotitoli e loghi durante il montaggio online, per reinquadrare le immagini senza coprire il soggetto. Ugualmente indispensabile è DaVinci Resolve. Grazie alla sua versatilità, lo usiamo per la correzione colore così come per la conversione dei file, e la revisione dei filmati. In qualità di operatore DIT, non mi occupo solo del colore ma anche dell’importazione e dell’esportazione dei filmati con parametri diversi a seconda del progetto. Tantissimi direttori della fotografia e assistenti alle riprese lavorano con Resolve, che ormai si affermato come la lingua universale parlata dall’intera troupe sul set”, conclude Hasegawa.